È stato presentato sabato 27 maggio, nella cornice dell’aula Magna dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina, il progetto San Bartolomeo, in collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio e Deloitte, che punta ad ampliare e agevolare l’accesso ai servizi sanitari per persone fragili.
Nel corso dell’evento sono intervenuti il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato di Sua Santità, Giovanni Leonardi, Segretario Generale del Ministero della Salute, Paolo Nusiner, Presidente del Gemelli Isola Tiberina, Daniele Piacentini, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gemelli Isola Tiberina, Sergio Alfieri, Consigliere di Amministrazione dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina, Gennaro Capalbo, Direttore Sanitario del Gemelli Isola Tiberina, Marco Impagliazzo, Presidente della Comunità di Sant’Egidio, Giusi Lecce, medico referente del progetto della Comunità di Sant’Egidio, Fabio Pompei, CEO di Deloitte Italia e Guido Borsani, Presidente della Fondazione Deloitte.
Oltre 170 utenti provenienti da 30 Paesi, colpiti da conflitti e altre emergenze, hanno già beneficiato degli ambulatori di Ginecologia, Ostetricia, Senologia e Odontoiatria nella fase pilota dell’iniziativa, avviata lo scorso gennaio.
Il diritto alla salute, l’equità nell’accesso alle cure, l’inclusione sociale sono i principi fondamentali alla base del progetto, pensato per offrire servizi clinico-assistenziali aggiuntivi e ampliare il numero di beneficiari. Al fine di garantire un’assistenza dedicata, i pazienti vengono accompagnati nelle fasi di individuazione del bisogno e prenotazione dell’appuntamento e facilitati grazie a un sistema di supporto che prevede anche servizi come la mediazione linguistica.
In un contesto di crescenti disparità nell’accesso alle cure, esacerbate da crisi umanitarie come le ondate migratorie nel Mediterraneo, il conflitto russo-ucraino, le situazioni di emarginazione sociale cresciute dopo l’emergenza Covid anche tra i nostri concittadini, le organizzazioni pubbliche e private sono chiamate a cooperare per ridurre questo drammatico divario anche nei Paesi più sviluppati”, ha dichiarato Paolo Nusiner, Presidente dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina. “Il progetto San Bartolomeo nasce proprio con questa ambizione e, in tale contesto, si è rivelata fondamentale la collaborazione con due partner d’eccellenza come la Comunità di Sant’Egidio e Deloitte, con cui condividiamo uno dei principali valori che guida l’iniziativa, ovvero quello dell’inclusione sociale. La nostra vuole essere una risposta a una delle principali sfide che ci pone il Paese, ovvero quella di garantire a tutti, anche agli indigenti, una vita degna di una società realmente inclusiva e democratica, eliminando così le disuguaglianze.
Il progetto si inserisce nel più ampio piano di rilancio dell’Ospedale Gemelli Isola Tiberina, avviato lo scorso settembre, con l’obiettivo di restituire a Roma una struttura sanitaria in grado di dialogare con la città, in continuità con la sua lunga e consolidata tradizione, puntando all’eccellenza delle prestazioni, all’insegna dei valori di umanità, accoglienza e ospitalità che, da sempre, muovono coloro che operano nell’ambito della sanità cattolica.