UOS

Genetica Medica

L’Unità Operativa si compone di un servizio ambulatoriale di consulenze e visite genetiche e di un laboratorio di Genetica Medica.

Patologie trattate

  • Infertilità
  • Neoplasie
  • Cardiomiopatie
  • Quadri malformativi
  • Ritardo di sviluppo cognitivo
  • Malattie Rare

Prestazioni fornite

Presso l’Ambulatorio di Genetica Medica:

  • Consulenze genetiche pre-test e post-test
  • Colloqui pre-NIPT (non invasive prenatal testing) 
  • Colloqui previllocentesi e preamniocentesi 
  • Ambulatorio Generale di visite specialistiche genetiche 
  • Ambulatorio di Cardiogenetica 
  • Ambulatorio congiunto di Pediatria e Genetica
  • Intramoenia Prime Visite Genetiche e di controllo.

Presso le sezioni di Citogenetica e di Genetica Molecolare vengono eseguite le seguenti indagini di laboratorio:

I cromosomi sono le strutture che custodiscono le informazioni genetiche dell’organismo. Ogni cromosoma contiene centinaia di geni, responsabili delle caratteristiche dell’individuo e che hanno un ruolo fondamentale per quanto riguarda crescita, sviluppo e funzionalità dell’organismo.

Le cellule somatiche di ogni individuo che non presenta anomalie cromosomiche contengono 46 cromosomi, che possono essere divisi in 23 coppie: 22 coppie di autosomi, presenti in entrambi i sessi, e una coppia di cromosomi sessuali, XX nella femmina e XY nel maschio.

L’analisi dei cromosomi (cariotipo) ha lo scopo di individuare la presenza di anomalie del numero e della struttura dei cromosomi.

Le anomalie numeriche possono riguardare una copia sovranumeraria di un cromosoma, trisomie, o la mancanza, monosomie. La maggior parte delle anomalie numeriche costituzionali (presenti su tutte le cellule dell’individuo) non sono compatibili con la vita, ad eccezione della trisomia del cromosoma 21 (clinicamente compatibile con la sindrome di Down), 18 (sindrome di Edwards), 13 (sindrome di Patau).

Le anomalie di struttura possono essere rappresentate dall’eliminazione di una porzione di cromosoma (delezioni), dalla duplicazione di una porzione, dal cambio di orientamento di una porzione di cromosoma (inversione), dal trasferimento di una porzione di cromosoma in un altro cromosoma (traslocazione). Tali difetti possono esitare in disordini di gravità variabile nella prole, in funzione del cromosoma coinvolto, di quali geni siano interessati e della dimensione della aberrazione.

Le traslocazioni cromosomiche bilanciate (scambio fra cromosomi senza perdita di materiale genetico) e le inversioni solitamente non conferiscono alcun segno clinico nell’individuo che le presenta, tuttavia presentano un rischio riproduttivo aumentato e possono essere causa di alterazione del processo di formazione dei gameti e di quadri caratterizzati da ritardo di sviluppo cognitivo e quadri malformativi.

Per tale ragione l’analisi del cariotipo è indicata nei casi di poliabortività e di infertilità.

L’analisi può essere eseguita in epoca prenatale, su amniociti o villi coriali, per escludere la presenza di anomalie numeriche o di struttura dei cromosomi.

Anomalie dei cromosomi possono essere riscontrate esclusivamente in un individuo della famiglia (insorgenza de novo, genitori con cariotipo normale) o essere trasmesse da un genitore.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Alterazioni del liquido seminale possono essere causate dalla presenza di delezioni (perdita di materiale genetico) sul cromosoma Y, in regioni importanti per la spermatogenesi. Tale indagine ha lo scopo di ricercare la presenza delle più frequenti microdelezioni associate ad infertilità maschile.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

La coagulazione è un complesso processo a cascata, che prevede l’intervento di molte proteine, i fattori della coagulazione. Un difetto in tale processo può causare la formazione di coaguli, trombi, che ostruendo in modo parziale o completo un vaso impediscono il flusso sanguigno.

L’analisi delle varianti associate ai geni coinvolti nel processo della coagulazione è utile per definire il rischio di trombosi venosa dell’individuo. I polimorfismi considerati nell’analisi sono quelli associati al gene che codifica per il Fattore V di Leiden, Fattore II (protrombina), MTHFR, Fattore XIII, Beta Fibrinogeno, PAI-1, HPA, HFE, ACE, AGT.

Lo studio delle varianti è particolarmente indicato nei seguenti casi:

  • soggetti che abbiamo subito precedenti eventi trombotici;
  • donne in procinto assumere contraccettivi orali;
  • trombosi in gravidanza; • poliabortività;
  • trombosi placentare.

Si tratta di un test di tipo predittivo, pertanto il riscontro della presenza di uno o più dei polimorfismi analizzati può non essere causativo di evento avverso.

L’eventuale intervento farmacologico dovrà essere discusso con il medico di riferimento.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Nel test di I livello si indaga la presenza delle varianti patogenetiche più frequentemente riscontrate nella nostra popolazione, pertanto in caso di negatività per entrambi i membri della coppia il rischio residuo è basso ma diverso da zero poiché non si indagano mutazioni rare.

Se uno dei membri della coppia risulta positivo al test e l’altro negativo il rischio di concepire un feto affetto da fibrosi cistica è pari a 1/800. Alcune coppie desiderano eseguire ulteriori approfondimenti volti a modulare il rischio ottenuto con maggior precisione, eseguendo il test di II livello nell’individuo risultato negativo al test di I livello.

L’analisi è eseguibile anche in epoca prenatale, su materiale prelevato mediante villocentesi o amniocentesi.

Tale indagine consiste nel sequenziamento dell’intero gene associato a fibrosi cistica. In tal modo se presente una variante patogenetica o verosimilmente patogenetica, può essere rilevata a prescindere dalla sua frequenza nella popolazione. In caso di negatività al test il rischio di concepire un feto affetto da fibrosi cistica è prossimo allo zero.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Alfa talassemia

La sintesi dell’alfa globina è regolata da due geni, HBA1 ed HBA2, presenti ciascuno in duplice copia sul cromosoma 16. La severità del quadro clinico è funzione del numero di geni che subisce la mutazione, per lo più da delezione. La delezione di un gene può causare la forma silente; quella di 2 geni il tratto alfa-talassemico (alfa talassemia minor), con microcitosi e ipocromia senza anemia o con lieve anemia in genere in assenza di altri sintomi; quella di 3 geni l’emoglobinopatia H (HbH) associata a anemia emolitica moderata con livelli variabili di emoglobina H (HbH) ed occasionale ingrossamento della milza; quella di quattro geni si associa a idrope fetale da Hb di Bart, letale nel periodo prenatale.

Il trattamento di emoglobinopatia H HbH può comprendere occasionali trasfusioni di eritrociti, la chelazione del ferro e altre misure di supporto. Individui con alfa talassemia silente o tratto alfa-talassemico non richiedono solitamente trattamento.

La trasmissione è recessiva autosomica e la diagnosi può essere eseguita sia in epoca post-natale, in combinazione con l’analisi per beta talassemia, per determinare il rischio riproduttivo della coppia, che in epoca prenatale.

Beta talassemia

La beta talassemia è dovuta a mutazioni puntiformi o, più di rado, a delezioni del gene HBB, che causano la riduzione (beta+) o l’assenza (beta0) della sintesi delle catene beta dell’emoglobina (Hb).

La trasmissione è recessiva autosomica, quindi perché un individuo sia affetto da beta talassemia major deve avere ereditato una copia del gene mutato da entrambi i genitori, portatori sani (condizione omozigote o eterozigote composta). Tale rischio, per soggetti portatori della condizione, è pari al 25%.

La frequenza del portatore sano nel bacino del mediterraneo è di circa una persona su quaranta. Il soggetto portatore può presentare anomalie dell’emocromo o dell’elettroforesi delle emoglobine.

La beta talassemia major può avere esordio neonatale, con grave anemia, ritardo della crescita, pallore, ittero, debolezza muscolare, problemi alimentari, diarrea, febbre ricorrente, ginocchio valgo, ulcere alle gambe, formazione di masse da ematopoiesi extramidollare e alterazioni scheletriche, come deformità delle ossa lunghe e anomalie craniofacciali tipiche. La terapia si basa su regolari emotrasfusioni. In caso di trasfusioni regolari, la crescita e lo sviluppo tendono a essere normali, anche se possono presentarsi complicazioni da sovraccarico di ferro, come miocardiopatia dilatativa, aritmie, fibrosi e cirrosi epatica, diabete mellito e l’insufficienza paratiroidea, tiroidea, ipofisaria e, meno spesso, dei surreni. Altre complicazioni sono ipersplenismo, trombosi venosa e osteoporosi.

La diagnosi può essere eseguita in epoca post-natale, per determinare l’eventuale rischio riproduttivo della coppia. La diagnosi prenatale è possibile con l’analisi molecolare sugli amniociti o sui villi coriali.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

La Sindrome dell’X fragile è la più frequente causa monogenica di ritardo mentale nel maschio.

La condizione esordisce nell’infanzia con un ritardo nell’acquisizione delle principali tappe dello sviluppo. Il deficit può coinvolgere le funzioni esecutive, il linguaggio e le abilità matematiche e visuo-spaziali. Nelle femmine le anomalie intellettive e comportamentali sono presenti in circa il 30% dei casi e sono di solito meno severe rispetto al maschio. Frequente è il deficit di attenzione/iperattività (ADHD).

La Sindrome dell’X fragile è causata dall’espansione delle ripetizioni CGG nel gene FMR1. Sono definite mutazioni complete quando le ripetizioni sono maggiori o uguali a 200, e di solito originano dall’espansione di alleli instabili detti premutazioni (tra le 55 e le 200 ripetizioni).

Presso il nostro centro è possibile eseguire il test molecolare su prelievo ematico della donna, al fine di stimare i rischi riproduttivi per tale condizione.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

L’atrofia muscolare spinale prossimale tipo 1 è una grave forma infantile di atrofia muscolare caratterizzata da importante e progressiva debolezza muscolare e ipotonia. La prevalenza è stimata attorno a 1/80.000. L’esordio generalmente avviene prima dei 3 mesi di vita, con difficoltà nell’alimentazione.

Tale condizione è perlopiù causata da delezioni del gene SMN1 su ambedue gli alleli (copie). La trasmissione è recessiva autosomica, tuttavia può essere causata da mutazioni de novo in circa il 2% dei casi.

Un individuo su 50 risulta essere portatore sano della patologia, presentando una sola mutazione. In una coppia in cui entrambi siano portatori sani esiste un rischio del 25% che la prole sia affetta dalla patologia per ogni gravidanza.

Presso il nostro centro è possibile eseguire il test molecolare su prelievo ematico.

La diagnosi prenatale è possibile con l’analisi molecolare su amniociti o su villo coriale.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

La Distrofia muscolare di Duchenne colpisce prevalentemente i maschi. Si tratta di una condizione che esordisce nella prima infanzia, con difficoltà acquisite della deambulazione.

Dopo i 6 anni subentra la perdita della deambulazione indipendente. I pazienti non trattati muoiono nella tarda adolescenza o all’inizio della seconda decade di vita a causa dell’insufficienza respiratoria o della cardiomiopatia.Il danno muscolare è dovuto all’assenza completa della distrofina, proteina codificata dal gene DMD.

Il danno muscolare è dovuto all’assenza completa della distrofina, proteina codificata dal gene DMD.

In un terzo dei casi la causa molecolare viene ereditata dalla madre, che può presentare una sintomatologia estremamente sfumata.

Presso il nostro centro è possibile eseguire indagini preconcezionali sulla donna, per valutare se sia portatrice della Distrofia muscolare di Duchenne.

La distrofia di Becker si caratterizza per quadri clinici meno severi rispetto alla distrofia muscolare di Duchenne.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Indagini di farmacogenetica rivestono oggi un ruolo cruciale nella definizione della più appropriata scelta terapeutica, in particolare riguardo l’utilizzo di farmaci chemioterapici e la definizione del dosaggio e del rischio di effetti avversi.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Tale indagine va ad esplorare la presenza degli aplotipi correlati alla celiachia. Il test presenta un elevato valore predittivo negativo, cioè in caso di negatività a tutti gli aplotipi analizzati è virtualmente possibile escludere la diagnosi di celiachia. In caso di positività ad uno o più aplotipi il medico inviante provvederà a definire l’iter diagnostico in base ad età e caratteristiche dell’individuo.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Tale indagine va ad esplorare la presenza dell’aplotipo maggiormente associato ad alcune condizioni autoimmuni di interesse reumatologico.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Tale indagine va ad esplorare la presenza di un aplotipo associato alla presenza di risposta immunitaria diretta contro antigeni non riconosciuti come propri che possono rendere più difficolto l’impianto dell’embrione.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

L’indagine molecolare eseguita su tessuto neoplastico e paragonata al DNA estratto da prelievo ematico ricerca la presenza di instabilità dei microsatelliti, che è responsabile di un sottogruppo di casi di patologia oncologica soprattutto del colon e dell’endometrio. La positività a tale esame è utile per la definizione terapeutica e può determinare l’indicazione a procedere con indagini genomiche.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Tale indagine eseguita su tessuto neoplastico permette di indagare delle mutazioni nei suddetti geni. Alcune di queste mutazioni sono bersaglio di terapie farmacologiche mirate.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

L’emocromatosi di tipo 1 è una condizione caratterizzata da un eccessivo assorbimento intestinale di ferro e da un aumentato rilascio dello stesso da parte dei macrofagi. L’accumulo sierico di ferro può caratterizzarsi clinicamente con coinvolgimento epatico (se non trattata fibrosi epatica, cirrosi, epatocarcinoma), dolore addominale, astenia, perdita di peso, artralgie, diabete mellito, iperpigmentazione cutanea, aritmie, ipogonadismo ipogonadotropo ed ipotiroidismo (secondari ad accumulo nell’adenoipofisi).

L’emocromatosi può essere sospettata in seguito a due riscontri di percentuale di saturazione della transferrina >45% in individui con iperferritinemia.

Il test ricerca la presenza delle più comuni varianti associate alla forma più frequente di emocromatosi: C282Y, H63D, S65C.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

La fibrosi cistica è tra le più frequenti condizioni monogeniche della nostra popolazione. Maggiormente colpiti sono l’apparato respiratorio (bronchite cronica), il pancreas (insufficienza pancreatica, diabete giovanile, pancreatite), l’intestino e può evidenziarsi un ritardo di crescita staturo-ponderale. La malattia è causata da varianti patogenetiche bialleliche del gene CFTR, perché un individuo sia affetto deve avere mutazioni in entrambe le copie del gene (trasmissione recessiva autosomica).

Un individuo su 25 risulta essere portatore sano della patologia, presentando una sola mutazione. In una coppia in cui entrambi siano portatori sani esiste un rischio a priori del 25% che la prole sia affetta dalla patologia per ogni gravidanza.

Eseguendo analisi molecolari del gene CFTR in epoca pre-concezionale (prima della gravidanza) è possibile stimare il rischio riproduttivo della coppia riguardo tale patologia.

Il test del portatore ricerca varianti causative in geni associati ai disordini genetici a maggior frequenza nella popolazione, in particolare con modalità di trasmissione recessiva autosomica ed associati al cromosoma sessuale X.

In caso di tali disordini genetici solitamente il portatore risulta asintomatico, tuttavia può presentare un rischio riproduttivo aumentato nel caso dell’incontro fra due portatori o nel caso di figlio maschio da madre portatrice di disordine legato all’X.

In particolare nelle condizioni recessive autosomiche affinché sia presente la patologia nel feto è necessario che entrambi i membri della coppia siano portatori sani di mutazione nello stesso gene, il che si verifica nel 25% dei concepimenti.

Nel caso delle condizioni legate alla X, in caso di donna portatrice il rischio di concepire un figlio maschio malato è pari al 50%.

Il test può essere eseguito, come test preconcezionale, nelle coppie che stiano programmando una gravidanza e che desiderino stimare i propri rischi riproduttivi.

Il test viene eseguito mediante tecniche di Next Generation Sequencing su piattaforma Illumina, seguendo le indicazioni dell’American College of Medical Genetics and Genomics (“Screening for autosomal recessive and X-linked conditions during pregnancy and preconception: a practice resource of the American College of Medical Genetics and Genomics, Genetics in Medicine 2021, 23:1793–1806”).

Varianti di incerto significato clinico vengono riportate solamente nel caso in cui il partner presenti varianti patogenetiche o verosimilmente patogenetiche nello stesso gene.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

L’esoma indaga le regioni codificanti del nostro patrimonio genetico, ricercando la presenza di varianti causative in geni associati a patologia.

Il test si esegue su soggetti che presentano una sintomatologia o un quadro sindromico la cui causa non è ancora stata identificata. Lo studio dell’esoma può agevolare l’inquadramento clinico della condizione, l’eventuale management ed il rischio riproduttivo.

In sede di consulenza genetica verrà valutata la documentazione clinica e verrà esplorata la presenza di familiarità per la condizione. Contestualmente saranno definiti i geni correlabili alla patologia di interesse da analizzare, il consultante sarà edotto riguardo il test genetico, i suoi limiti ed i possibili risultati.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Il test analizza la presenza di varianti causative in geni associati con un incremento del rischio di sviluppare cardiopatie. Include geni associati a cardiomiopatia ipertrofica, cardiomiopatia dilatativa, cardiomiopatia aritmogena, ventricolo sinistro non compatto, sindrome QT lungo, sindrome QT corto, sindrome di Brugada, tachicardia ventricolare polimorfa catecolaminergica, sindromi associate ad aneurismi e dissezioni dell’arco aortico, RASopatie.

Il test è indicato nei casi di familiarità con cardiomiopatie ed aritmie.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

BRCA1 e BRCA2: Sindrome da carcinomi ereditari della mammella e dell’ovaio

Le neoplasie mammarie rappresentano il tumore di più frequente riscontro nel sesso femminile e nel loro determinismo sono implicati molteplici fattori, ambientali e genetici. Nella maggior parte dei casi la predisposizione costituzionale è difficilmente indagabile poiché correlata alla presenza di molteplici alleli di suscettibilità distribuiti in differenti geni, ciascuno dei quali conferisce un lieve incremento del rischio neoplastico. Alcune volte, in particolare quando sono segnalati più casi in uno stesso nucleo familiare e/o se l’età d’insorgenza del tumore è precoce e/o in caso di riscontro di determinate caratteristiche istologiche, è possibile invece ipotizzare la presenza di una predisposizione per patologie neoplastiche su base Mendeliana, correlata alla presenza di una mutazione patogenetica in un gene di suscettibilità maggiore.

I principali determinanti genetici che conferiscono la suscettibilità per il carcinoma della mammella e dell’ovaio sono BRCA1 e BRCA2.

I test molecolari sono rappresentati dal sequenziamento dei suddetti geni, al fine di identificare la presenza di mutazioni puntiformi e dal test MLPA che individua delezioni e duplicazioni degli esoni all’interno dei geni.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Vengono eseguiti in service i seguenti test:

A partire dal primo trimestre di gravidanza è presente nel circolo ematico materno DNA libero di origine placentare (cell free fetal DNA, cffDNA), che può essere recuperato attraverso un semplice prelievo di sangue venoso periferico ed essere utilizzato per lo studio di alcune condizioni fetali.

Si tratta di un test prenatale non invasivo (NIPT), in cui i frammenti di DNA degradato sono sospesi nel plasma e possono essere isolati già a partire dalla X settimana.

Essendo indagini effettuate su commistione di DNA materno e placentare, il NIPT non è un test diagnostico, ma di screening, con una sensibilità maggiore rispetto agli altri test di screening che combinano analisi biochimiche e translucenza nucale, che possono precedere o meno i test diagnostici invasivi.

Il test indaga la probabilità che il feto sia affetto dalle più comuni aneuploidie (Trisomia 21 o Sindrome di Down, Trisomia 18 o Sindrome di Edwards, Trisomia 13 o Sindrome di Patau, con meno specificità anche aneuploidie dei cromosomi sessuali, delezioni e duplicazioni >7Mb, sindromi da microdelezione), con una specificità e sensibilità nettamente superiori rispetto allo screening non invasivo combinato (Translucenza Nucale +PAPP-A/βHCG).

Il NIPT definisce quindi il rischio di presenza nel feto di una specifica patologia indagata. Non trattandosi di un test diagnostico ogni risultato positivo deve essere confermato con una tecnica invasiva tradizionale (villocentesi /amniocentesi).

I limiti di questo tipo di test sono rappresentati da discordanze feto-placentari, da mosaicismi cromosomici costituzionali nella madre, dalla presenza nel plasma di frammenti di DNA materno mutati a causa di agenti farmacologici in grado di danneggiare il DNA, da una placenta evanescente appartenente ad una gravidanza interrottasi nelle prime settimane, dall’impossibilità di definire il feto di provenienza dei frammenti in caso di gravidanze gemellari con feti dizigoti.

Il NIPT dove essere sempre preceduto da accurati controlli ecografici che includano la misurazione della translucenza nucale. Nel caso in cui i dati ecografici suggeriscano un aumento del rischio di patologia cromosomica nel feto, deve essere valutata l’opportunità di eseguire direttamente una diagnosi prenatale invasiva per lo studio del cariotipo fetale, integrato eventualmente da altre tecniche.

L’indagine è al momento mirata e validata per le principali aneuploidie autosomiche (T21, T18, T13), che riguardano solo una parte delle aberrazioni cromosomiche che possono essere riscontrate. Ad oggi l’analisi completa del cariotipo fetale è possibile solo utilizzando una tecnica invasiva (villocentesi o amniocentesi).

Presso il nostro centro è possibile eseguire il prelievo per le seguenti tipologie di NIPT (test VeriSeq NIPT Solution v2 di Illumina, unico test validato per uso clinico CE-IVDR, diffuso con diversi nomi commerciali):

  • Principali trisomie e anomalie dei cromosomi sessuali
  • Principali trisomie e anomalie dei cromosomi sessuali + Sindrome di DiGeorge
  • Principali trisomie e anomalie dei cromosomi sessuali + Sindrome di DiGeorge ed ulteriori condizioni da microdelezione
  • Principali trisomie e anomalie dei cromosomi sessuali + delezioni e duplicazioni <7Mb su tutti i cromosomi
  • Principali trisomie e anomalie dei cromosomi sessuali + delezioni e duplicazioni <7Mb su tutti i cromosomi + Sindrome di DiGeorge ed ulteriori condizioni da microdelezione

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Il test indaga la presenza di varianti causative in geni associati ad incrementata suscettibilità neoplastica.

BRCA1 e BRCA2: Sindrome da carcinomi ereditari della mammella e dell’ovaio

Le neoplasie mammarie rappresentano il tumore di più frequente riscontro nel sesso femminile e nel loro determinismo sono implicati molteplici fattori, ambientali e genetici. Nella maggior parte dei casi la predisposizione costituzionale è difficilmente indagabile poiché correlata alla presenza di molteplici alleli di suscettibilità distribuiti in differenti geni, ciascuno dei quali conferisce un lieve incremento del rischio neoplastico. Alcune volte, in particolare quando sono segnalati più casi in uno stesso nucleo familiare e/o se l’età d’insorgenza del tumore è precoce e/o in caso di riscontro di determinate caratteristiche istologiche, è possibile invece ipotizzare la presenza di una predisposizione per patologie neoplastiche su base Mendeliana, correlata alla presenza di una mutazione patogenetica in un gene di suscettibilità maggiore.

I principali determinanti genetici che conferiscono la suscettibilità per il carcinoma della mammella e dell’ovaio sono BRCA1 e BRCA2.

I test molecolari sono rappresentati dal sequenziamento dei suddetti geni, al fine di identificare la presenza di mutazioni puntiformi e dal test MLPA che individua delezioni e duplicazioni degli esoni all’interno dei geni.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Pannello di geni associati a patologia neoplastica

Il test analizza mutazioni a carico di un ampio gruppo di geni associati a tumore della mammella, ovaio, colon, rene, prostata, gastrico.

La consulenza per eseguire il test può essere prenotata contattando la segreteria della genetica medica al numero 06-6837523 dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 7.30-12.30 e 13.30-18.30 e il sabato 7.30 -11.45.

Attività ambulatoriale

Per legge ogni indagine genetica deve essere preceduta e seguita da una consulenza genetica.
L’atto clinico di consulenza genetica presenta peculiarità dal punto di vista etico e formale. Durante la consulenza l’individuo che è a rischio di trasmettere o di sviluppare una condizione geneticamente determinata viene istruito circa le caratteristiche della patologia, le modalità di trasmissione e riguardo ciò che può essere attuato al fine di ridurre o evitare alcune complicanze della malattia. Durante la valutazione viene ricostruito l’albero genealogico del consultante, che viene interrogato sullo stato clinico dei vari membri della famiglia. Viene visionata la documentazione ed in base al tipo di patologia può essere visitato il paziente.

Caratteristica propria della consulenza genetica è la non direttività. Al consultante verranno dunque fornite le informazioni necessarie per poter prendere autonomamente le proprie decisioni in base alla propria condizione sociale o economica, ai propri principi filosofici, religiosi o etici.

Le indagini genetiche, dopo raccolta del consenso informato, possono essere eseguite su vari tessuti (es. sangue, villo coriale, amniociti, biopsia di fibroblasti, tessuto neoplastico) e possono includere test di citogenetica e test di genetica molecolare.
Sono in costante crescita le applicazioni della genetica alla medicina personalizzata, che consiste in un approccio mirato di tipo diagnostico, terapeutico e di prevenzione, basato sulle caratteristiche specifiche del singolo individuo.

Approcci di genetica clinica possono essere utilizzati per esplorare varianti somatiche, nel caso di patologie oncologiche, o costituzionali. Lo studio su campioni somatici permette di definire diagnosi, prognosi e terapia in caso di neoplasie solide o ematologiche. Lo studio di varianti costituzionali può essere effettuato nel settore oncologico, nella predizione di risposta a farmaci o nella valutazione del rischio di sviluppare patologie multifattoriali. In particolare, conoscere la base molecolare dello sviluppo di tumori, di cardiomiopatie o di patologie neurodegenerative nel singolo paziente può essere di cruciale importanza prognostica, guidando l’impostazione della terapia e del follow-up. Conseguono inoltre implicazioni di tipo familiare, che possono permettere di individuare (attraverso test di segregazione) quei soggetti che presentano maggior rischio di sviluppare la condizione in esame.

Tra i principali settori di applicazione della Genetica Medica figura la diagnosi prenatale. Distinguiamo test di screening (test combinato e non-invasive prenatal screening), che daranno un risultato di tipo probabilistico, e test diagnostici. Indagini diagnostiche, da eseguirsi dopo prelievo invasivo di villo coriale o di liquido amniotico, sono indicate quando vi è età materna avanzata, quando sono state riscontrate anomalie ecografiche o altre indicazioni. È inoltre possibile ricercare mutazioni familiari note in seguito a prelievo invasivo.

Ricevere informazioni di questo tipo può presentare dei risvolti importanti riguardo decisioni sulla gravidanza in corso, sulla programmazione di nuove gravidanze e sull’espletamento del parto. È infatti possibile allertare l’unità neonatologica della condizione del feto, in modo tale da organizzare il parto con la presenza di tutte quelle figure sanitarie di cui potrebbe essere necessario l’intervento.

Negli ultimi anni, in caso di infertilità di coppia o di poliabortività, si sta ricorrendo sempre più frequentemente a tecniche di procreazione medicalmente assistita. Tali metodiche vengono precedute dall’esame del cariotipo in seguito a prelievo di sangue periferico di entrambi i partners. Questa indagine citogenetica è volta ad escludere la presenza di anomalie del numero di alcuni cromosomi o di anomalie strutturali, che potrebbero essere causa dell’infertilità. Possono essere richieste ulteriori indagini, tra cui la ricerca di mutazioni del gene associato a fibrosi cistica e la ricerca di microdelezioni sul cromosoma Y.


Aree specialistiche


Informativa Test Esoma Clinico


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Test del Portatore


Test Esoma Clinico


Test Microbiota


Test Predisposizione Tumori


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