Sabato 5 e domenica 6 aprile 2025 si celebra il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità, un’occasione per riflettere sull’importanza della dimensione umana in ogni percorso di cura e sulla necessità di garantire a tutti l’accesso a servizi clinico-assistenziali di qualità.
Nel cuore di Roma, l’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola, la Comunità di Sant’Egidio, Deloitte e Fondazione Deloitte collaborano al progetto San Bartolomeo affinché in un contesto di crescenti disparità nell’accesso all’assistenza, alla prevenzione e alla cura, si possa offrire quell’equità necessaria a sostenere le persone più fragili. Un’iniziativa che unisce competenze diverse – cliniche, organizzative, sociali e di mediazione culturale e professionale – per promuovere salute equa e accessibile in favore di tutti, soprattutto i più vulnerabili. In sintonia con le parole di Papa Francesco nel Messaggio per la XXXIII Giornata Mondiale del Malato su quanto accade nei “luoghi in cui si soffre”, sia accanto a infermieri che personale medico e sanitario, sia presso le case che negli ambulatori o negli ospedali, ovunque, “è importante annotare, saper cogliere, la bellezza e la portata di questi incontri di grazia e imparare ad annotarseli nell’anima per non dimenticarli: conservare nel cuore il sorriso gentile di un operatore sanitario, lo sguardo grato e fiducioso di un paziente, il volto comprensivo e premuroso di un dottore o di un volontario, quello pieno di attesa e di trepidazione di un coniuge, di un figlio, di un nipote, o di un amico caro”.
Il progetto San Bartolomeo agisce costantemente per facilitare l’accesso ai servizi clinico-assistenziali, erogando prestazioni nei tre ambiti clinici della ginecologia/ostetricia, senologia e odontoiatria (anche pediatrica) a persone in situazioni di fragilità. Parallelamente promuove educazione sanitaria e consapevolezza sull’importanza della prevenzione, con l’obiettivo di diventare un modello di riferimento, replicabile e capace di massimizzare l’accesso alle cure.In questo contesto vengono poste al centro persone con fragilità sociali e/o economiche, italiane e straniere, senza dimora, rifugiati e migranti, spesso escluse dai percorsi sanitari per barriere linguistiche, burocratiche e/o economiche. Per questo il progetto San Bartolomeo prevede anche servizi come la mediazione linguistica e culturale, affinché nessuno resti escluso dal diritto alla salute.
Il progetto San Bartolomeo ha raggiunto più di 780 pazienti, di cui oltre il 70% donne, provenienti da 71 Paesi nel mondo, che hanno avuto un accesso semplificato e assistito agli ambulatori di ginecologia/ostetricia, senologia e odontoiatria per un totale di 2.880 prestazioni sanitarie erogate (dati al 04.03.2025). In riferimento ai minori, curati nell’ambito dell’odontoiatria, vi sono stati quasi 100 accessi da inizio progetto di cui il 24% ha eseguito un follow up ad oggi. Fra i 71 Paesi di origine dei beneficiari si segnalano, in particolare, per i maggiori numeri relativi alla provenienza dei pazienti: Ucraina, Siria, Afghanistan, Perù e Italia. Le aree geografiche di provenienza dei beneficiari sono prevalentemente il Centro – Sud America, il Sud – Est Europa e il Medio Oriente. Ucraina e Afghanistan rappresentano Paesi caratterizzati da realtà più complesse.
Alla base dell’agire dell’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola, della Comunità di Sant’Egidio, di Deloitte e della Fondazione Deloitte c’è un approccio centrato sull’inclusione sociale, in cui i pazienti sono considerati protagonisti e non solo destinatari degli interventi.
Le testimonianze dal progetto San Bartolomeo
Noemi, beneficiaria di Odontoiatria http://bit.ly/4iShFFz
Romana. Ha potuto intraprendere un percorso di cure odontoiatriche presso l’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola. Ha riacquistato il sorriso ed è rimasta colpita dall’umanità dei medici e dei volontari che sono stati al suo fianco in questo periodo.
Patrizia, responsabile della Breast Unit dell’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola https://bit.ly/4bTFNp2
Assiste le pazienti più fragili nelle visite di prevenzione, impegnandosi a far comprendere ad ogni donna l’importanza di prendersi cura di sé con una nuova consapevolezza. Quando necessario, Patrizia guida loro verso specifici percorsi di cura, riservando un’attenzione particolare ai loro bisogni.
Aurora, infermiera dell’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola e volontaria della Comunità di Sant’Egidio https://bit.ly/4bYPbYv
Lavora all’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isolada 35 anni e nell’ambito del progetto ha il ruolo di accompagnare i pazienti nel loro percorso di cura. Per esempio, donne che non hanno mai avuto la possibilità di fare una mammografia o una visita ginecologica, bambini che non hanno mai avuto l’opportunità di ottenere cure odontoiatriche. Quando si ha a che fare con i bambini non si può che sperare nel futuro. È per questo che, per lei, “futuro” è la parola che rappresenta meglio il senso del Progetto San Bartolomeo.